lunedì 16 agosto 2010

Lo stormo

Respiro a fatica, l’aria manca, tutti in fila, gli stessi movimenti, stesse espressioni, dei cyborg. “Sono uno di loro” penso, “devo essere come loro, sennò per me è finita”. Delirio e secrezione immè nascono, svenimento e falsità misticano nella mente, ricomincio a pensare come se al posto della mente avessi un coro: “ Maggiori strumenti della stabilità sociale. Maggiori strumenti della stabilità sociale. Maggiori strumenti della stabilità sociale. Processo Bokanovsky. Processo Bokanovsky. Processo Bokanovsky.”. Improvvisamente un crampo cerebrale interrompe il pensiero, di fronte un essere creato dalla società, eppure sembra un uomo, muove la bocca producendo un suono trombesco, mi saluta. Mi chiede come sto e si riconcilia con la massa. Mi sbriciolo in mille pezzi assieme alle mie idee, era un uomo come me. Tutta la mia leggerezza si appesantisce in un unico masso, vengo schiacciato a terra come la pioggia, le mie idee, tutte da rifare, tutte da ricostruire, le mie idee che ho sempre visto da lontano e non le ho mai toccate.

11-05-2010

Giacomo Marighelli